Ma il vero sviluppo e la formazione urbanistica di Linera si deve, anche se solo in parte, alla famiglia “Cosentini”, che a differenza dalle altre famiglie possidenti nel territorio le quali privilegiavano solamente i propri interessi privati.
Il dott. Mariano Cosentino e le cinque sorelle suore domenicane ”monache di casa”, ebbero grande considerazione per la misera condizione della gente che vi abitava, destinando un tratto del proprio fondo per una chiesa pubblica (trasformando il proprio oratorio privato), di una piazza da destinare a pubblico mercato e tracciando delle vie di collegamento.
Questo progetto venne realizzato nell’arco di un decennio (1855-1864). La chiesa dedicata alla Madonna del Rosario venne aperta ufficialmente al culto il 29 gennaio 1863 ed elevandola a succursale di parrocchia.
Ma dopo tali atti di generosità e amore, una delle suore Cosentino, Suor Maria Giuseppa, voleva dare e fare ancora di più per la povera gente, meditava di realizzare a Linera, nel proprio fondo, un pubblico cimitero.
Redatto il relativo progetto ed ottenute le relative autorizzazioni dal comune di Acireale per la seguente motivazione: “…a benefico di quel crescente quartieretto dove alla salma di questi indigenti darvi onorata sepoltura…oltre ai propri sepolcri di proprietà…sia per gli abitanti di Linera di sopra e sia anco gli abitanti del quartiero di Linera di sotto” ( fonte: lettera di richiesta autorizzazione al comune di Aci di Suor Maria Giuseppa), anche il Prefetto di Catania approvò la costruzione del cimitero pubblico di Linera e stabili le modalità di esecuzione.
Purtroppo dopo la morte di Suor Maria Giuseppa il cimitero non venne mai realizzato per la ferma opposizione del nipote Michelangelo. Anche se non è stato realizzato questo progetto resta l’impegno e la determinazione per poter offrire ai borghigiani di Linera una pur degna condizione di vita. Nel quartiere di Linera di sotto con l’aumento della popolazione, e della perifericità della chiesa “Maria SS. del Lume” se ne reclamava una più centrale, che potesse accogliere tutti gli abitanti e fosse del popolo, libera da ogni patronato.
Nel 1856 i Roncisvalle vendettero la loro proprietà a Camillo Amico, cedendo ogni cosa con tutti i diritti attivi e passivi insieme al diritto di patronato sulla chiesa Maria SS. del Lume.
Le vicende storiche che seguirono gli ultimi anni del XIX certamente sono segnati oltre al duro lavoro dei campi anche da eventi tellurici sconvolgenti come il terremoto del 1879 che oltre a causare morte e centinaia di feriti, cambiò l’aspetto urbanistico del borgo di Linera, l’abitato era completamente distrutto e la Chiesa di Maria SS. del Lume era crollata.
Era arrivato il momento tanto atteso di avere una chiesa che appartenesse al popolo e libera da ogni vincolo, nonostante la dura opposizione dei proprietari della chiesa parrocchiale.
Gli Amico ricostruirono solertemente la chiesa affinché distogliesse le aspirazioni della popolazione. Ma il Vescovo Mons. Gerlando Maria Genuardi (vescovo di Acireale) ritenne utile la costruzione di una nuova chiesa nel terreno acquistato a spese degli abitanti e ne decretò la transazione sia del titolo di Maria SS. del Lume, della sede della parrocchia, la dote e i suppellettili assegnati dai fondatori all’antica chiesa.
La chiesa degli Amico pur rimanendo di proprietà verrà destinata a semplice oratorio e per disposizione del Vescovo venne dedicata a Maria Immacolata, ma nel gergo è rimasta la consuetudine di chiamarla “Chiesa Vecchia” e dalla quale l’intero quartiere è denominato.
Nel 1889 si iniziò la costruzione della nuova chiesa e si protrasse per lunghi anni. Ma grazie al generoso apporto economico dei parrocchiani e del Vescovo che il 21 novembre 1895 venne aperta al culto. Così il baricentro del borgo si era spostato e si era ravvicinato con gli altri nuclei sparsi.