L’origine della devozione del Santo Rosario.
L’origine della devozione del Santo Rosario Il Rosario è nato dall’amore dei cristiani per Maria in epoca medioevale, forse al tempo delle crociate in Terrasanta.
La corona, che serve alla recita di questa preghiera, è di origine molto antica. Gli anacoreti orientali usavano pietruzze per contare il numero delle preghiere vocali. Nei conventi medioevali i fratelli laici, dispensati dalla recita del salterio per la scarsa familiarità col latino, integravano le loro pratiche di pietà con la recita dei “Paternostri”, per il cui conteggio S. Beda il Venerabile aveva suggerito l’adozione di una collana di grani infilati ad uno spago.
Successivamente questa pratica fu diffusa da san Domenico Guzman, per convertire gli eretici albigesi e i peccatori, su ispirazione direttamente dalla Santa Vergine a lui apparsa e riproponendo la meditazione dei misteri in una triplice partitura (incarnazione, passione e morte di Cristo, gloria di Cristo e di Maria). Egli, inoltre, nel 1470 fonda a Douai la Confraternita del salterio della Beata Vergine Maria, i cui membri hanno l’obbligo della recita quotidiana del rosario, sollecitando così, a partire dalla Germania, la nascita di nuove e numerose confraternite mariane del Rosario in tutta Europa. Nacque così la devozione alla corona del rosario, che ha il significato di una ghirlanda di rose offerta alla Madonna. Promotori di questa devozione sono stati dunque i domenicani. Il 7 ottobre 1571 la flotta cristiana sconfisse a Lepanto quella turca, allontanando così il pericolo di un’invasione ottomana nell’Europa cristiana. Il Papa, che aveva ordinato la recita del Rosario in tutta la Cristianità, “vide” soprannaturalmente la vittoria e istituì in ricordo la festa della Madonna del Rosario, con il titolo di “Maria SS. della Vittoria” e incoraggiò ufficialmente la recita del Rosario, che in breve tempo divenne la preghiera popolare per eccellenza, definito anche il “breviario del popolo”, da recitarsi la sera, in famiglia come efficace strumento spirituale di fronte ai mali della società. Ultimamente nel 2002 Papa Giovanni Paolo II, con la lettera apostolica “Rosarium Virginis Mariæ” ne rilancia lo spirito e l’importanza, introducendo nel contempo un nuovo ciclo di misteri, quelli della Luce, per una nuova riscoperta del percorso spirituale e contemplativo che questa preghiera può darci.